Ieri mattina, la scalinata di Atlantide è stata la fiera protagonista di un polifonico e dissonante confronto. Da un lato, la gioiosa ma determinata r/esistenza creativa allo sgombero delle Atlantidee e delle loro alleate, dall’altro la triste rappresentazione di un centrodestra alla ricerca di briciole di visibilità sulla nostra pelle, nella giornata di chiusura della campagna elettorale per le europee. Fuor di metafora, gliele abbiamo letteralmente cantate.
La “documentazione” che la Presidente del Quartiere Santo Stefano ha consegnato alle giornaliste e ai giornalisti presenti, non fa altro che confermare quello che ripetiamo da ormai due anni: c’è un’evidente volontà politica di ostracizzare femministe, lesbiche, gay e punk fuori dalle mura della città, ad ogni costo. Infatti se l’Operazione Bando, pianificata con questo preciso obiettivo, dovesse fallire per la rinuncia delle associazioni “vincitrici”, come recita testualmente la lettera indirizzata dalla Presidente Giorgetti all’attenzione del Sindaco, del Questore e al Comandante della Polizia Municipale, “l’immobile sarà comunque utilizzato dal Quartiere stesso per attività istituzionali”.
Per la serie “Sarai mia o di nessun’altro”, la retorica del rispetto delle regole e della legalità viene dunque utilizzata, per l’ennesima volta, per mascherare una gestione privatistica, padronale e meteopatica degli spazi pubblici di questa città da parte dell’amministrazione.
Che Atlantide sia da sempre uno spazio comune aperto, ampiamente vissuto e attraversato, lo hanno dimostrato le mobilitazioni di questi mesi a sostegno della nostra esperienza: dalla petizione firmata da più di 1500 persone al corteo cittadino dell’11 aprile, dai concerti del 4 maggio fino all’iniziativa “Di Porta in Porta R-esistiamo in Autogestione”, che si è svolta in contemporanea su otto Porte della città lo scorso venerdì.
Che froce, femministe, lesbiche, trans e punk possano rappresentare un disturbo per il “decoro”, la “sicurezza” e “l’ordine pubblico” in una società profondamente sessista e omolesbotransofoba che spesso legittima la violenza maschile contro le donne, non può che renderci ancora più orgogliose dell’intensa attività politica, sociale e culturale che i collettivi di Atlantide hanno svolto in questi 15 anni di occupazione e autogestione. Purtroppo non ci meraviglia affatto che soggettività autodeterminate, impegnate a costruire ogni giorno in piena autonomia i propri percorsi di liberazione, disposte a rivendicare a viso aperto la propria differenza in ogni occasione, anche di fronte alle minacce di sgombero, possano risultare molto scomode. Ma non possiamo fare a meno di sottolineare che mentre il Quartiere chiede l’intervento di Prefettura e Questura per sgomberare Atlantide dal Cassero di Porta Stefano, tollera senza alcun problema la presenza di una sede di Casa Pound nel suo territorio. Invitiamo quindi tutte e tutti a partecipare al corteo antifascista che partirà oggi alle 14 da Piazza Santo Stefano. La Presidente del Quartiere e i suoi consiglieri di maggioranza, se ne facciano una ragione: esistiamo, r-esistiamo e saremo sempre indecorose e libere.
Atlantide R-esiste, Atlantide resta dov’è!