Comunicato in solidarietà di Atlantide di ArciLesbica Bologna
Apprendiamo con rammarico che l’amministrazione comunale e del quartiere Santo Stefano minaccia di sfrattare dalla loro storica sede i gruppi femministi, lesbici, queer e punk che dal 1998 popolano il Cassero di Porta Santo Stefano.
Atlantide è sempre stata per Bologna e per la comunità lgbtiq bolognese un punto di riferimento imprescindibile, luogo politico e identitario che con la sua stessa esistenza ha contribuito, e contribuisce tutt’ora, a delineare l’aspetto di una città che della sua capacità di accoglienza si è sempre fatta vanto.
Come già nel 2011, questa stessa città, tradendo in un certo senso anche la sua di identità, vuole riassegnare gli spazi di Porta Santo Stefano in favore di associazioni che nulla hanno a che fare con Atlantide.
Questa volontà svela, noi pensiamo, una generale mancanza di considerazione da parte delle amministrazioni cittadine per una realtà politica e culturale che invece opera da anni sul territorio bolognese, distinguendosi come centro importante di aggregazione e di produzione culturale e politica lgbtiq.
Il Cassero di Porta Santo Stefano è andato configurandosi sempre più, negli anni, grazie anche alla capacità di autodeterminazione dei gruppi e dei collettivi che lo hanno abitato, prima di tutto come luogo di appartenenza e non certamente solo come luogo fisico come sembra dimostrare invece l’atteggiamento delle istituzioni bolognesi.
Come ArciLesbica Bologna sosteniamo e appoggiamo i gruppi di Atlantide: l’esistenza di spazi di autonomia e di elaborazione politica di tal genere non può e non deve essere messa in secondo piano.
Rossella Carpiniello, presidente ArciLesbica Bologna