Apprendiamo con estremo dispiacere il tentativo da parte del comune di sgomberare Atlantide e tutte le realtà che lo compongono tramite la strumentalizzazione di pratiche burocratiche.
Difendere Atlantide nel 2013 non significa solo difendere uno spazio storico, un luogo che è riuscito ad essere uno spazio libero da ogni pregiudizio, una casa che ha dato vita ad un nuovo modo di intendere e di vivere la quotidianità, un luogo di produzione di linguaggio, cultura e musica in grado di esprimere tutta la complessità di un mondo sommerso che finalmente ha preso parola in modo determinante per la vita di tutt@ noi.
Difendere Atlantide significa difendere un modo di pensare, un modo di vivere la nostra vita. Perdere Atlantide quindi, è per noi inaccettabile.
Vivendo in un momento di crisi economica, la crisi culturale diviene sempre più dilagante. E la crisi politica che ne deriva lascia un segno indelebile: in pochi mesi infatti, il comune di Bologna, la controparte politica con la quale avremmo dovuto e potuto confrontarci, ha deciso di attaccare ogni luogo e spazio di produzione critica all’interno della città sgomberando L’ex caserma Masini così come le case occupate, mettendo sotto sgombero spazi quali L’ex-mercato, Bartleby ed ora Atlantide.
Con la consapevolezza che ogni spazio libero è un bene comune da difendere all’interno della nostra città e con la determinazione nel voler continuare ad essere cittadini liberi e pensanti ci sentiamo solidali e complici con Atlantide.
E per questi motivi, saremo presenti Lunedì al presidio che ci sarà in comune.
I vostri ex-vicini,
Làbas.