Bartleby preferisce Atlantide (lì dov’è)

ATLANTIDE “si tocca” MA NON si Sposta!

L’amministrazione del Quartiere Santo Stefano, con la complicità del Comune di Bologna, ha deciso di farci trovare un bel pacco sotto l’albero quest’anno.
E di pacco proprio, si tratta.
Dopo gli sgomberi pre-natalizi l’anno si apre con la minaccia di sgombero per Atlantide. L’ipocrisia da burocrati con cui l’amministrazione sta gestendo le esperienze sociali in città è semprela stessa: dallo sgombero delle case occupate di via Achillini – nonostante la neve e il termometro fisso sotto lo zero – fino all’ultimo tentativo di mettere a repentaglio un percorso quindicennale di autogestione attraverso un bando nascondendosi dietro presunti criteri oggettivi.
Come se dietro non ci fossero precise scelte politiche.
Come se i luoghi fossero neutri, come se Atlantide non avesse messo radici, come se noi e tantissime altre, non la desiderassimo e amassimo senza contegno e senza pudore esattamente com’è, esattamente lì dov’è.
Che chi governa questa città non capisca, che resti insensibile a questo fascino indiscreto da terra emersa non è un fatto misterioso.
Atlantide non ha niente da spartire con la doppia morale da ceto politico di chi ha pure cavalcato il vento del cambiamento.
Proprio ad Atlantide abbiamo imparato che la lingua delle passioni e dei desideri libera il meglio che c’è in una città, proprio da lì cominciamo a riapropriarcene, contro la Politica disincarnata dei vaghi riferimenti ai beni comuni.
A una mappa desertificata, disegnata con attitudine da chirurghi, preferiamo i giardini segreti!
Preferiamo le foreste selvagge, le finocchie selvatiche e le orchidee punk, in cui le erbe cattive possano proliferare senza discrezione e non morire mai.
Perchè da una parte c’è la ricchezza di un’esperienza come Atlantide e dall’altra la povertà di chi tenta comunque di governare l’ingovernabile.
Da una parte la forza di chi non lascerà affondare Atlantide, dall’altra la debolezza di chi si nasconde dietro la burocrazia.
Da una parte la complessità della biodiversità e dall’altra l’idioziadell’allineamento.
Atlantide è un mondo che fa parlare altri mondi.
Atlantide r-esiste!
E non affonderà.

Bartleby preferisce Atlantide (lì dov’è)

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