Le prime comunicate di complicità, amore e sostegno per Atlantide

NOI STIAMO CON ATLANTIDE

Abbiamo condiviso con le Atlantidee moltissimi momenti di riflessione e di elaborazione, e conosciamo bene la ricchezza di uno spazio in cui i percorsi politici di autorganizzazione e la produzione/condivisione di sapere critico sono sempre stati strettamente connessi. Per questo non possiamo restare in silenzio dopo aver saputo che il Comune di Bologna è tornato alla carica contro le nostre sorelle di Atlantide, e questa volta pare che faccia sul serio. Il primo aprile i gruppi queer, femministi, punk (laboratorio smaschieramenti, clitoristrix/quelle che non ci stanno, antagonismogay, nullaosta D.I.Y.) che da anni fanno vivere il mitico cassero di porta Santo Stefano, hanno ricevuto una lettera che intima loro di andarsene entro quindici giorni. Altrimenti saranno sgomberate con la forza. Con l’intervento di un reparto antisommossa, il Comune vorrebbe mettere fine a un’esperienza decennale di autogestione che costituisce un punto di riferimento fondamentale per femministe, queer, lesbiche, froce, trans* e tutte le favolosità in lotta contro etero-sessismo, razzismo, transfobia, in questo paese. La minaccia di sgombero di Atlantide non è una questione locale, ma ci riguarda tutte, tutti e tuttu. Atlantide è stato negli anni e continua a essere un crocevia di esperienze e percorsi politici, uno spazio importantissimo per i movimenti femministi e queer, un nodo fondamentale di tutti i sommovimenti – femministi e lesbici e nazioanali – che hanno attraversato e continuano ad attraversare l’Italia. Non lasceremo che un reparto antisommossa metta fine a tutto questo!
Intimare alle Atlantidee di abbandonare il cassero di porta Santo Stefano è un gesto politico che nessuna logica legalitaria potrà coprire. Noi stiamo dalla parte delle nostre sorelle s/bandate di Atlantide. Atlantide non si tocca!

Kespazio, per una ricerca queer e postcoloniale (Roma, Europa)

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ATLANTIDE NON SI TOCCA!

Dal 1998 il cassero di porta S.Stefano è uno spazio antisessista ed antifascista in cui hanno trovato casa collettivi LGBT, queer, femministi e punk, ma, come scriveva una compagna, Atlantide è anche “15 anni di passione, amore, conflitto, condivisione, crescita personale e collettiva, aspirazioni, desideri, gioia e sofferenza”, 15 anni di lotte, 15 anni di autogestione, di produzione di soggettività autodefinite e svincolate dalla visione normalizzante del potere: anni che non si cancellano con una messa a(l) bando o con una sgombero. Ancora una volta il comune dimostra la solita miopia ed insipienza mettendo sotto attacco uno spazio ridato alla vita dall’impegno collettivo, cercando di metter fine ad un’esperienza così significativa ed unica per questa città con la misera scusa delle logiche di un bando. Il perbenismo sotteso alla retorica della legalità a tutti costi lo conosciamo bene e sappiamo quanto sia anticamera della desertificazione culturale e sociale, della normalizzazione delle pratiche e dei desideri; desideri che prendono corpo e vita attraverso l’autogestione e che in essa si alimentano. Al comune diciamo che noi sappiamo da che parte stare ed è lì che ci troverete. Esprimiamo quindi la massima solidarietà, vicinanza ed affetto alle varie soggettività ed esperienze che attraversano gli spazi di Atlantide.

Basta con gli sgomberi: Atlantide deve restare dov’è!

Vag61 – Spazio libero autogestito

http://vag61.noblogs.org/post/2014/04/04/atlantide-non-si-tocca/

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COMPLICITA’ CON ATLANTIDE, PER UN QUARTIERE PIU’ LIBERO!

Apprendiamo con preoccupazione e rabbia dell’ultimatum dato ad Atlantide per liberare il cassero in Porta S. Stefano. È scellerato trasformare 17 anni di attività, produzione di discorso, socialità e lotte lgbtq portate avanti da chi ha occupato quello spazio in un problema di ordine pubblico da risolvere con uno sgombero. È scellerato per questa città che vive e si arricchisce anche e soprattutto grazie all’attività e alla generosità di luoghi come Atlantide e che, a breve, potrebbe fare i conti con la chiusura e la sottrazione di un’esperienza di libertà fondamentale. Alla presidentessa del quartiere Santo Stefano, demagogicamente preoccupata perché le occupazioni minano la tranquillità degli abitanti, rispondiamo che è sufficiente, ad esempio, fare un giro in via Orfeo 46 durante l’apertura di Làbas per vedere quanto proprio grazie ad esperienze di occupazione e autorganizzazione questo quartiere sia diventato più vivo e più vivibile, stimolando l’incontro tra i suoi residenti e un tipo di socialità non mercificata. Alla presidentessa Giorgetti e a chi minaccia di voler chiudere Atlantide diciamo che la tranquillità è importante, ma la libertà è tutto! Per tutti questi motivi e per rafforzare le relazioni e la complicità attiva che gli spazi occupati in quartiere tessono ogni giorno, costruiamo insieme ad Atlantide e al circolo Berneri l’iniziativa di sabato 5 Aprile in piazza S. Stefano e saremo l’11 in corteo a fianco di Atlantide! Se Atlantide affonda, la cercherete per millenni!

Làbas Occupato & Cs TPO

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I SOGNI NON SI SGOMBERANO: ATLANTIDE RESISTE!

Apprendiamo con rabbia le notizie che giungono da Bologna. L’amministrazione comunale targata PD, nel medesimo stile che contraddistingue questo governo e la maggior parte delle amministrazioni locali, ha deciso di disporre nuovamente lo sgombero di Atlantide. La democraticissima amministrazione cerca oggi di decretarne la fine attraverso un’assegnazione fatta sulla pelle di chi ha reso questo luogo uno spazio comune per oltre 15 anni, un luogo fondato sull’autogestione, in grado di dar vita a percorsi indipendenti di autodeterminazione soggettiva e collettiva, di produzione culturale e politica “dal basso”, di confronto e scambio tra tutte le soggettività e collettività che l’hanno attraversata, un epicentro di valorizzazione delle diversità e di liberazione soggettiva. Il pretesto, studiato meticolosamente a tavolino, ripropone lo scenario tipico di questa fase storica: il tentativo di portare allo scontro differenti collettività che, bisognose di spazi per dar corpo ai propri sogni, si trovano contrapposti a causa di una gestione miope e faziosa della res publica. Per questo anche da Padova, dal Laboratorio BIOS occupato, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno a quest’esperienza che deve continuare a vivere là dov’è da 17 anni, tenendoci pronti a difenderla. Perché i sogni non si sgomberano…si strappano!!

Bios Lab. & FuxiaBlock (Padova)

http://www.fuxiablock.org/i-sogni-non-si-sgomberano-atlantide-resiste/

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TOCCATE ATLANTIDE E (VI) BRUCERETE

Il Cassero di porta Santo Stefano è la sede storica di gruppi di gay, lesbiche, femministe e punk che dal 1998 hanno dato vita ad un’esperienza unica nel territorio di Bologna. Atlantide è un luogo aperto a tutte quelle soggettività che non si vogliono sentire strette in una categoria; non è un locale ma uno spazio autogestito e attraversabile da tutt* coloro che si riconoscono nei valori dell’antisessismo, antirazzismo e antifascismo, che sono alla base di tutte le iniziative portate avanti dai collettivi che lo popolano (Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix/Quelle che non ci stanno e NullaOsta). Atlantide è uno spazio irrinunciabile per la cittadinanza gay, lesbica, trans, queer, femminista e un riferimento per autoproduzioni culturali indipendenti, a Bologna e in Italia. Negli anni è divenuto uno spazio di riferimento per tante persone – anche per chi non fa parte di movimenti politici – che in Atlantide riconoscono un luogo dove poter esprimere liberamente la propria individualità, dove poter assistere a un’iniziativa, un concerto o andare a ballare senza dover per forza sottostare alle logiche del divertimento tipiche della società consumistica e eteronormata in cui viviamo. Da anni il Quartiere Santo Stefano porta avanti un tentativo di delegittimazione del percorso politico di Atlantide; l’ultimo episodio risale al 2012 e riguarda l’indizione di un bando per l’assegnazione di questi spazi, che è stato vinto da tre associazioni (Mondo Donna, Xenia e Evoè) che si occupano di attività distanti dalla sua storia. Una di queste – Mondo Donna – ha ritirato la sua candidatura una volta saputo che quegli spazi erano già occupati da altre realtà collettive. Quasi un anno fa, durante un incontro con l’assessore Matteo Lepore, i collettivi di Atlantide avevano rifiutato chiaramente la proposta del Comune di trovare per loro uno spazio alternativo al Cassero di porta Santo Stefano. Ci chiediamo: perchè proprio le soggettività che di quel luogo han fatto la storia dovrebbero andarsene? Perchè, se in città sono disponibili altri locali, non assegnarli alle associazioni interessate? Nelle ultime settimane Xenia e Evoè hanno sollevato a mezzo stampa questa situazione paradossale, premendo sulle istituzioni per poter usufruire degli spazi di piazza di Porta Santo Stefano, 6. Spazi che, secondo il progetto di Evoè, dovrebbero essere destinati alla creazione di un museo, quindi del tutto snaturati dall’esperienza che li ha contraddistinti fino ad ora. Arriverà presto ai collettivi di Atlantide una lettera firmata dal Comune di Bologna, con la richiesta di abbandonare “la loro casa”. Vogliamo ricordare che il quartiere Santo Stefano, sotto la presidenza di Ilaria Giorgetti (PdL), è il quartiere che minaccia di sgombero le esperienze di occupazione e autogestione di Atlantide e Labàs, mentre legittima i neo-fascisti di CasaPound, che continuano ad avere vita relativamente tranquilla nella loro sede di via Malvolta. E’ chiaro che, da parte di quartiere e Comune, una chiara posizione politica è stata presa. Come collettivo femminista Mujeres Libres sappiamo bene da che parte stare: esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità alla popolazione Atlantidea, invitando le associazioni vincitrici del bando a rinunciare agli spazi del Cassero di porta Santo Stefano. Quello spazio vive e deve continuare a farlo,deve continuare a scrivere la sua storia e non è ancora pronto per diventare un museo. Atlantide lotta per vivere e noi lotteremo con lei!

Continuate a tenervi informati su: http://atlantideresiste.noblogs.org/

Collettivo femminista Mujeres Libres – Bologna

http://mujeres-libres-bologna.noblogs.org/post/2014/03/26/toccate-atlantide-e-vi-brucerete/

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LARGHE INTESE CONTRO ATLANTIDE – Rifondazione comunista dice no

La federazione provinciale, il Circolo Centro Storico “Tosca” del Partito della Rifondazione Comunista ed i/le Giovani Comunisti/e di Bologna, esprimono la totale solidarietà nei confronti delle compagne e dei compagni di Atlantide sottoposti a sgombero da parte del comune e del quartiere. Il Comune (di centrosinistra) ed il quartiere (di centrodestra) continuano con le larghe intese cittadine, considerano negativa l’attività svolta dai centri occupati, non valutano la loro ricchezza culturale e politica, riconducono tutto alla solita motivazione: qualunque attività politica e culturale che esca fuori dagli schemi istituzionali è una questione di ordine pubblico, è qualcosa da reprimere e cancellare. Come comunisti crediamo che la solidarietà non debba essere espressa solo a parole, crediamo che la solidarietà attiva si esprima nei fatti: siamo pronti ad avviare con le compagne e i compagni di Atlantide tutte le iniziative politiche comuni necessarie per difendere questo spazio libero, nel pieno rispetto della loro autonomia progettuale e politica. Non basta sicuramente un comunicato, ma vogliamo comunque ringraziare le compagne e i compagni di Atlantide per aver prodotto contro cultura antifascista LGBTQI, per aver presidiato il territorio con le loro iniziative, per aver dato valore a strutture pubbliche chiuse facendole riappropriare direttamente alla popolazione. I fatti degli ultimi anni nel quartiere Santo Stefano, governato dal centrodestra, parlano chiaro: ai fascisti spazi pubblici, comunali e visibilità, agli antifascisti sgomberi e repressione. Ancora una volta il sindaco Merola e la sua giunta preferiscono ignorare le istanze democratiche che partono dal basso, considerano nuovamente la creatività e la libertà delle autogestioni un male da combattere, ma li riteniamo coerenti: questo è il “nuovo corso” Renziano, questa è la vera faccia del Partito Democratico e delle sue larghe intese cittadine.

Rifondazione Comunista Bologna – Circolo Centro Storico “Tosca” – Giovani Comuniste/i Bologna

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